Friburgo (Germania) per assistere al mio terzo concerto in terra tedesca dei leggendari Manowar. Arrivato con notevole anticipo a Friburgo, il tempo di lasciare il bagaglio al Bed and Breakfast ed eccomi pronto in direzione della Sick Arena, dove arrivo per le 18:00. Come sempre devo ammettere che l’organizzazione dei concerti all’estero non ha paragone con quelli in Italia. In pochi minuti dal mio arrivo alla venue ho già posteggiato la macchina e mi ritrovo già all’interno dell’arena per prendere il mio posto in prossimità della transenna.
Non è stata una sorpresa sentire e vedere le persone accanto a me parlare in Francese, Italiano ed altre lingue straniere in quanto Friburgo è una città che ha attirato fan da Svizzera, Italia e vicina Francia nonostante le temperature gelide dell’inverno.
Il concerto sarebbe dovuto iniziare alle 20:00 ma un qualche contrattempo lo show ha avuto inizio con una decina di minuti di ritardo.
I leggendari Manowar hanno fatto il loro ritorno trionfale in Germania a quasi due anni dall’ultima volta e nel paese tedesco hanno in programma diverse date per poi suonare nel Nord Europa tralasciando anche quest’anno l’Italia che, a detta loro, non riescono a coprire con una data per mancanza di un’organizzazione valida che programmi un loro evento.
Il management dei "Kings of Metal" ha scelto un’arena non molto grande per questo evento; infatti, i biglietti sono andati presto a ruba da oltre un anno e la serata ha registrato il sold-out.
Per decenni, i Manowar hanno creato e migliorato la loro reputazione come una delle band più rumorose della storia, spaccando le orecchie con l'uso di enormi amplificatori che presumibilmente hanno raggiunto i 140 decibel. Il tenace cantante Eric Adams e il bassista Joey DeMaio rimangono le fondamenta della band, con l'attuale iterazione in tour con il leggendario chitarrista Michael Angelo Battio e il batterista Dave Chedrick. Durante la storica carriera della band, i Manowar sono diventati famosi per alcune delle esibizioni dal vivo più accattivanti e hanno costruito una base di fan apertamente leale che giura fedeltà ai Kings of metal. Le canzoni diversificate dei Manowar spaziano da ballate emozionanti come "Master of the Wind" e "Courage" a inni trascinanti come "The Gods Made Heavy Metal" e "Blood of My Enemies".
Sono da poco passate le 20:00 ed ecco che si spengono le luci e si sente da dietro il palco l’intro “March of the Heroes Into Valhalla” e la voce ormai nota di fondo campo che annuncia il concerto “Ladies and Gentlemen. from the United States Of America… all hail… Manowar” e subito il palco si incendia di effetti pirotecnici per dare inizio ad uno spettacolo bellissimo e che come al solito, i Manowar hanno aperto con la loro canzone omonima che ha guidato il loro album di debutto “Battle Hymns“. Poi, sono passati a "Kings of Metal", “Fighting the World” e "Brothers of Metal Pt. 1", che hanno entusiasmato la folla gremita. Questi primi brani racchiudono tutto ciò che sono i Manowar e parlano del legame con i loro fan. Eric Adams ha mostrato la sua fenomenale voce durante l’esecuzione di queste prime songs e la folla ha ricambiato cantando insieme ad Eric.
A questo punto è terminata la prima delle quattro sessioni dello spettacolo, ed ora si passa al fulcro del concerto con la seconda parte interamente dedicata al 40simo anniversario all’album “Sign of the hammer” con la prima traccia “Animal”. Durante l’esecuzione dello storico album, il virtuoso genio DeMaio e il chitarrista straordinario Battio si sono scambiati dei riff durante un lungo assolo di basso e chitarra, con l’impassibile DeMaio che ha suonato il suo basso e poi ha armonizzato gli assoli di chitarra e basso. DeMaio è rinomato per la sua abilità senza pari, che è spesso riservata principalmente agli assoli dal vivo e alle tracce strumentali del disco.
Con la copertina dell'album “Sign of the Hammer” come sfondo sul palco, la band ha poi eseguito "Mountains" e di seguito la traccia omonima che chiude il secondo set dello show.
Ad aprire la terza parte dello show con altri Greatest hits è “Sons of Odin” seguite da “House of death”, “King of Kings”, e a chiudere questo set “Fight Until We Die” ultima traccia del nono album dei Manowar, “Warriors of the World”, pubblicato nel lontano 2002.
Il bis è iniziato con l'attesissimo discorso di DeMaio , che si è presentato di fronte al pubblico con una lattina di birra in mano e durante il suo discorso ha notato che i Manowarriors provenienti da diversi paesi Europei hanno riempito la Sick Arena di Friburgo e ha ringraziato i fan per il loro devoto supporto ricordando anche che i costi del merchandise e dei biglietti sono alti per via anche dello spettacolo che offrono ai loro fan, mettendo in evidenza che tutto quello che vediamo sul palco costa parecchi dollari. Al termine del Joey's Speech i Manowar hanno aperto la salva finale di tre canzoni con l'inno "Warriors of the World united" con tanto di lancio dal palco verso il pubblico di strisce colorate di giallo, rosso e nero come la bandiera tedesca per passare poi a “Hail and Kill” e per poi chiudere con il classico "Black Wind, Fire and Steel" ed ecco le note di “Army of the Dead, Part II” che chiude il concerto di questa meravigliosa e fantastica notte di true metal mentre sullo sfondo del palco viene proiettata la frase: “Let it be known that on February 8th, 2025 the Manowarriors of Freiburg kicked fucking ass. We will return again. Manowar” (Che sia noto che l'8 febbraio 2025 i Manowarriors di Friburgo hanno spaccato il culo a tutti. Torneremo di nuovo. Manowar.).
Grazie Manowar e grazie Friburgo per la calda accoglienza. Un altro concerto indimenticabile da ricordare negli anni.